The Voyager

Energy Crise and the Running of the Inflaction.

Si salvi chi puo' e tutti gli altri si arrangino.

E' il 2024, a distanza di decine di mesi dal conflitto in Ucrahina e la politica europea non ha messo in atto nessuna misura concreta che ripristini i prezzi del mercato energetico prebellico.

Inutile ribadire che il contenimento dei prezzi con la strategia del "cap price" e tutte le altre misure che prevedano l'intervento degli stati con indebitamento pubblico sono assolutamente inneficaci poiche' non risolvono il problema.

E gia', perche' il costo finale e' sostanzialmente diluito, ma certamente e' estremamente grande e a lungo andare la competitivita' delle economie europee ne risentira, e con essa il sistema produttivo e le esportazioni dei prodotti made in europa.

Dunque dove eravamo rimasti? Ah si, la politica europea che non riese a risolvere il problema della crisi energetica in corso da qualche decina di mesi a questa parte.

L'intera classe politica europea, sia a quella a livello nazionale che europea che non riesce a comprende per quale motivo i prezzo dell'energia e' cosi' sfavorevole alle economie europee.

La domanda da porsi e' chi e' che fa il prezzo in un mercato energetico come quello europeo?

Prima del conflitto Ucrahino e della distruzione del pipline il prezzo lo stabiliva l'offerta migliore sul mercato internazionale ma sopratutto euroopeo. Infatti, se il gas Russo veniva offerto al mercato europeo in quantita' abbondanti e ad un prezzo vantagioso per gli europei, gli altri venditori come la Turchia con il pipline transkaspian, e i paesi Nordaffricani si taravano sull'offerta migliore al mercato, il che vuol dire stesso prezzo o similare a quello offerto dalla Russia anche da parte degli operatori den midlest e nordaffrica.

Ora , fino a qualche mese prima dell'inizion della guerra, l'europa e gli stati europei avevano un mercato energetico abbastanza efficiente poiche' la presenza dell'operatore russo stabiliva il prezzo vantaggioso ed innescava la competizione tra i che vendo le comodities energetiche.

Perso, operatore del mercato energetico che stabiliva il prezzo vantaggioso per gli europei, persa l'efficienza del mercato eneergetico, e i paesi produttori ed esportatori di gas fanno "cartello".

Dunque, un mercato (anche quello energetico) per essere effiente, deve avere un numero sufficiente di operatori(produttori), deve incorporare le informazioni nei prezzi che allo stesso tempo devono essere disponibili a tutti gli acquirenti cioe' a tutti i stati europei.

Dunque, siamo in condizioni di efficienza di mercato? Sono sufficienti operatori produttori ed esportatori per i compratorri europei? Tutte le informazioni sui prezzi di mercato sono incorporati nei prezzi del mercato europeo?

Se la politica nazionale eurpea e quella internazionale europea "esce" da riquadro dell'ideologia russa del "politicamente corretto" probabilmente un azione efficace sarebbe possibile per risolvere la crisi energetica.

Avendo perso il migliore prezzo favorevole alle nostre economie europee, occorre prima di tutto stabilirne uno nuovo di prezzo europeo, favorevole agli stati europei che di materi prime sono sprovviste.

Perso la russia, paese non facente parte dell'unione europea bisogna guardare ad un'altro paese, anch'esso non facente parte dell'unione europea ma che con l'unione europea confina.

Il paese in questione e' la Norvegia, che ha sufficiente risorse naturali per sopperire alla perdita dell'operatore russo ma soppratutto stabilire il migliore prezzo favorevole alle economie europee e agli stati europei acquirenti.

La domanda da porsi e' come mai la Norvegia non ha ancora applicato il prezzo favorevole per le economie europee e per gli stati europei di pre conflitto bellico?

A tale domanda al primo menistro norvegese posta da piu' governi europei, l'intera classe politca Norvegese ha risposto che siamo in un economi di mercato e quindi il prezzo e' stabilito dal mercato.

Molto simpatico il primo ministro della Norvegia dall'alto delle rassicurazioni sul "piano d'azione" messo in atto e suggeritoli dai signori della "penombra", ma si da il caso che costoro abbiano un piano ache per il primo ministro stesso della Norvegia e tutta la loro classe politica, ma che certamete non li vanno a dire prima di avere fatto svolgere il compito al primo ministro Norvegese.

E la risposta da manuale e prfettamente in linea con gli interessi nazionali dello stato della Norvegia ha pensato l'intera classe politica dei governi europei ma anche quella del parlamento europeo e della commissione europea.

Se il "mintset" rimane quello del "pensiero unico del politicamente corretto" di stampo russo e' chiaro che l'intera classe politica europea non trova una soluzione alla crisi energetica e alla corsa dei prezzi e inflazzione.

Ancora una volta simo in presenza di un conflitto di interesse che le tre comunita cristiane, quella latina per prima, quella slava per seconda e quella germanica come terza devono affrontare.

Occorre infatti, inviare una delegazione unitaria di rappresentanzia parlamentare e governativa di Spania,Italia, Belgio, Polonia, Repubblica Checa, Slovakia e Serbia, Holanda, Germania e Austria in rapresentazione delle tre comunita' cristiane europee e il conglomerato degli interessi della comunita' cristiana europea che nulla della ricchezza del paese chiamato Norvegia restera' se cadremo noi tre comunita' cristiane.

Il paese Norvegia e la loro intera classe politica, partitica, paramentare e governativa ignora comletamente uno scenario tutt'altro che remoto, cioe' quello di vedersi sparire il uper fondo welfare statale da un giorno all'altro, quello di vedersi soppiantare e la loro intera classe politica e quello di vedersi espropriare di tutte le risorse dello stato della Norvegia dalle multinazionali Americane e dalla loro Corporationo.

E' capace, la comunita' cristina latina, quella slava e guella nordica europea di trovare una tale unita' di azione e muoversi simultaneamente remando con tutta la forza nella stessa direzione.

E' capace la comunita' crristiana europea di formare una tale delegazione politica di rappresentanza parlamentare ed governattiva, e unitarmente presentarsi al parlamento norvegese per spiegare a lor signori che nulla di voi rimmarra se noi cadremo?

E' capace, la comunita' cristiana europea di trovare una sintesi e riferire a lor signori parlamentari e partitocrazia Norvegese che tale energia deve essere accessibile al prezzo pre bellico a tutte e tre le comunita' senza distinzione linguistica.

Il tempo e' fondamentale nella situazione geopolitica e occorre che la politica nazionale europea e la commissione europea e parlamento europeo facciano di piu'.

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