The Voyager

La bozza di un libro

Il risveglio.

Ancora all'università, pieno di passione e voglia di scrivere di politica, finanza ed economia nazionale e internazionale, e forte di un percorso di studi accademico presso una facoltà di economia nella periferia del nord-est italiano, trascorro le mie giornate davanti al monitor tra letture di testi economici e finanziari e ricerche sul web riguardo alla politica e ai mercati finanziari.

È il 2019 e io sono un trentenne in un periodo in cui il patto generazionale è stato infranto, l'ascensore sociale è praticamente inesistente e la dove c'è un giovane desideroso di emergere, le vecchie generazioni corrotte e colluse cercano in tutti i modi di affossarlo e sfruttarlo per rimanere a galla in un sistema che, per mantenere il presente, prevede di distruggere il futuro dei figli e dei figli stessi.

Il paese in cui vivo è l'Italia del 2019, in un momento di chiara difficoltà economica e finanziaria come molti altri paesi europei del resto. In effetti, da parecchi anni il paese presenta una stagnazione a livello economico e tutti i mercati, compreso il mercato del lavoro al quale la mia giovane generazione guarda con interesse, non offrono grandi opportunità."

È l'Italia del dopo crisi finanziaria del 2008, causata dai mutui sub-prime importati dalle Americhe, in seria difficoltà per la finanza pubblica e in balia delle "speculazioni dei mercati finanziari" e del "regime dello spread" sul debito pubblico. Ma è anche l'Italia della crisi economica del 2014, conseguenza della precedente crisi finanziaria del 2008, che si riversa sull'economia reale del paese e causa una strage di fallimenti di aziende italiane ed europee. Non c'è modo di emergere perché la decadenza pervade tutti i settori e vede il figlio del macellaio diventare macellaio, il figlio del notaio diventare notaio e il figlio dell'avvocato a sua volta avvocato.

Si respira un'aria pesante, di quelle che ti riempie i "polmoni di negatività" non appena metti piede fuori da casa per recarti al lavoro, all'università o in giro per la città. Le condizioni sono pessime, le probabilità di avere una vita dignitosa sono numeri pietosi, che per giunta sono stati giocati da altri, e per gli ultimi arrivati, come me e la mia generazione, lo spazio è inesistente e le opportunità pure. Le ambizioni di chi come me ha conseguito una formazione accademica universitaria si scontrano con la realtà dei fatti, ovvero la scarsità di opportunità adeguate e congrue, e la necessità di provvedere alla propria sussistenza.

In altre parole, non ci sono possibilità di occupazione in un settore pertinente agli studi effettuati e al diploma ottenuto, ma c'è la concreta necessità di provvedere al proprio mantenimento economico-finanziario. Pertanto, si accetta qualsiasi ripiego che "remuneri" il costo dell'esistenza e dia dignità nel vivere come essere umano. Infatti, un'occupazione qualunque è un miraggio per me e per tutta la mia generazione, e se arriva, l'imperativo categorico è: non si può rifiutare.

E come fare a dare un senso alla propria esistenza, mi chiedo se le condizioni sono queste!?

Se trascorri cinque anni di università (anni della tua vita) a studiare, per poi ritrovarti in una situazione in cui le regole sono cambiate a favore "dei pochi", e le opportunità per i "tanti"(tutti gli altri) scarseggiano e non sono degne di nota, qualche considerazione sulla situazione generale ti viene.

Ovunque vada, in qualunque ufficio di collocamento, agenzia di lavoro o centro per l'impiego, il mantra è sempre lo stesso: anche se sei laureato, accontentati di quello che ti viene offerto, anche se si tratta di un'opportunità umile. Ma da dove cominciare, mi chiedo io, come mi chiedono i giovani e i giovani come me, gli "ultimi arrivati"?

La risposta unanime degli addetti ai lavori è: dal lavoro! Ma da dove precisamente, mi chiedo e ci chiediamo, poiché "questi" hanno occupato tutte le posizioni, e i settori strategici sono riservati ai raccomandati o a chi ha le giuste etichette. Ma dallo zero, si sente dire dagli addetti al lavoro, quelli che dovrebbero trovarti un lavoro perché pagati proprio per questo. E già, perché è così che funziona qui adesso, devi prima trovare un lavoro in un'azienda, partire dallo zero e poi piano piano avanzare e arrivare al top, come hanno fatto tutti.

Ma basta guardare chi sono coloro che dicono queste cose per capire che è un non senso, e soprattutto basta guardare chi c'è in alto o chi è arrivato in alto per capire da dove sono partiti, per dove sono passati e come hanno fatto ad arrivare lassù.

Comprendo che è un sistema ben architettato con corsia preferenziale per "i pochi", mentre per "i tanti" è un meccanismo a tornello, che prevede che come entri, il tornello ti ributti fuori esattamente nel punto in cui eri prima. Ed è un sistema a tornello pensato per "i tanti" che funziona, ed è il turnover del precariato e del lavoro saltuario, con contratti "fantasia", a progetto e senza alcuna tutela, del lavoro a tempo determinato, e del lavoro "smart" pensato per i giovani e le nuove generazioni, e quindi anche per me.

Sono giorni di inquietudine e di preoccupazione continua, derivanti da una situazione generale del paese, in cui l'incertezza del proprio futuro regna sovrana e lo sconforto è una costante come le porte degli uffici alle quali io e i giovani come me, regolarmente bussiamo ogni giorno. Ma sono anche giorni di riflessione, in cui mi chiedo sempre se valeva la pena restare e battersi tentando di capovolgere una situazione assolutamente sfavorevole e negativa per me e per la mia generazione, o forse era meglio fare le valigie e andare a cercare fortuna in un'altro paese.

Questo non fa per me e non fa per la mia generazione, mi dico tra me e me e ripeto nei vari uffici di collocamento. Non si addice alla mia storia e alla storia delle generazioni che mi hanno preceduto, ciò che offrite a me e alla mia generazione. Non c'è onore in questo, non c'è rispetto e non c'è dignità in quello che avete creato e pensato per noi, e non c'è onore in voi a chiedere questo a noi, ripeto nelle sedi dei vari uffici di lavoro e collocamento ma anche in sede sindacale. La loro risposta è di una "superficialità immensa" da parte di coloro che non sentono alcuna responsabilità per la situazione del paese in quel 2019: adesso funziona così, si sente dire e riferire dall'alto, il pensiero unico pervade il collettivo e a qualunque porta bussassi la risposta era la medesima.

Se così è, prima di tutto non fa per me, e se così è, allora è tutto sbagliato, ed è tutto da rifare, da rivedere e da ripensare, mi dico tra me e me.

Da lì a qualche tempo decisi che avrei tentato di fare qualcosa di concreto in quella realtà di paese in quel momento storico, e avrei tentato di capovolgere una situazione assolutamente negativa e sfavorevole in una situazione positiva e favorevole, o almeno così pensavo.

La Governance.

Prima di tutto, era necessaria una profonda riflessione su come ci siamo ritrovati in una situazione di difficoltà, le ragioni per le quali versavamo in tali condizioni e, infine, le responsabilità di tale situazione. Il problema numero uno era "il conflitto di interesse" in atto ai massimi livelli della società, che persisteva da decenni se non secoli, il quale aveva creato una distorsione dell'economia reale favorendo l'accumulo di ricchezza di pochi individui della società a scapito di tutta la collettività.

Il paese sta andando a rotoli, il quadro politico è assurdo, quello economico è pietoso, la finanza pubblica è in sofferenza, la tassazione è altissima, le aziende medio-grandi chiudono o delocalizzano e il mercato del lavoro non riesce a fornire occupazione. Come è possibile, mi chiedo? Era il paese del boom economico degli anni sessanta, era la quarta potenza economica del mondo negli anni ottanta-novanta, alla pari con Germania e Francia. Come è possibile che versi in queste condizioni? Occorreva un'analisi approfondita per andare a vedere cosa è successo negli anni passati al paese Italia e ai paesi dell'Unione Europea che non stanno di certo meglio, ad eccezione di qualche realtà, per avere un'idea di come sia possibile avere una situazione del genere.

Di analisi e analisti politici ed economici negli ultimi decenni, il paese era stato pieno, ma non hanno mai trovato una soluzione ai problemi del paese, e la conseguenza è lo "status quo" che riflette esattamente la risultante delle scelte politiche degli anni passati.

È il 2019, ho appena finito l'università e ho sufficienti nozioni di economia e finanza per fare una considerazione sulle politiche economiche e finanziarie dei decenni passati e sulla situazione presente, sul perché le cose non funzionino in Italia e anche in Europa.

Le mie considerazioni e riflessioni non si basano sulle assunzioni del "politicamente corretto", o meglio su quelle spacciate per veritiere solo perché "convenzionali" e "convenienti", e ufficialmente riconosciute dal sistema degli accademici e dei luminari, che da li vengono "carrierizzati" verso la politica e diventano dottrina indiscutibile.

L’Ipotesi.

Alla base di ogni idea c'è sempre un'ipotesi di partenza.

È mia ferma convinzione che la nostra società non ha mai smesso di essere la società cristiano giudaica, e lo è ancora tutt'oggi ai giorni nostri. Pertanto ignorare le dinamiche degli interessi della comunità cristiana e della comunità giudaica non "corretto" e tanto meno affatto "franco" ogni qualvolta che accade.

La distruzione della "grande balena bianca" o meglio del partito della grande democrazia italiana che rappresentava e proteggeva gli interesse dei cittadini italiani, senza ombra di dubbio per maggioranza cristiani, è un'operazione artemente architettata dalla american Jewish privat army.

La governace capace di guidare il paese dal boom economico degli anni sessanta e portare il paese italico a quarta potenza industriale mondiale negli anni novanta era diventata un "problema" per l'America stessa, la quale temeva l'accentramento del conglomerato di interessi della comunità cristiana in europa (specialmente in italia).

E se da una parte (in europa) e specialmente in italia, verano visibile le rappresentanze partitiche e governative della democrazia cristiana, dall'altra (in america) verano le rappresentanze politiche e governative della visibilissima democrazia giudaica. Le considerazioni che seguiranno sono basate su un'ipotesi fondata sulla ragione e sul riscontro di fatti reali.

Infatti, riscontro un pattern ripetitivo strategico di una regia occulta ed esogena al paese italico e all'europa che dal 1994, anno della distruzione della grande "balena bianca italiana", e oggi ancora in azione interferisce e direziona l'offerta politica nazionale verso la logica dello “scontro continuo” con "l'imposizione" dello schema dei due schieramenti in italia ma anche negli altri paesi europa.

Riscontro un pattern di destabilizzazione continua e ricorrente dei governi, che superficialmente potrebbero sembrare dovute alla politica interna del paese, ma per numeri statistici (con una media di durata di governo di 547 giorni) non può mai essere casuale e randomizzata, ma frutto di fattori e operatori esterni al paese e forse anche all'Europa.

Ma c'è anche un pattern di destabilizzazione politica a livello partitico, che vede gli schieramenti politici e i singoli partiti costantemente alle prese con crisi interne e lotte di corrente negli ultimi 70 anni. Infatti, la suddivisione in due poli è visibile e trasversale in tutti i paesi occidentali, ma rimane invisibile alla scena politica un potere sistemico occulto che domina da decenni la scena e detta la linea politica dell'occidente.

Ne consegue che, la rappresentanza parlamentare e partitica indipendentemente che essa sia di sinistra progressista o che sia di destra repubblicana conservatrice, subisce l’azione di contrasto e disturbo sulla sua espressione della linea politica, prima del periodo di governo e durante il periodo di governo. Allo stesso tempo ne consegue che, la cittadinanza puntualmente si vede tradire dai suoi rappresentanti politici parlamentari e di partito, i quali non sentono più la responsabilità e il rispetto del mandato elettorale ricevuto proprio dai cittadini elettori.

Infatti, come tale parte politica arriva al governo dei paesi Europei tradisce tutte le promesse elettorali fatte agli elettori e cittadini Europei, cambia radicalmente l'agenda politica e le priorità, sostituendo le necessità e le richieste della cittadinanza che li ha votati come loro rappresentanti, con le necessità e le richieste di un gruppo di persone con interessi speciali e disponibilità finanziarie e patrimoni rilevanti. I quali vogliono in tutti i modi mantenere "lo status quo" a proprio beneficio e a scapito della collettività della cittadinanza dei paesi europei.

Tale sistema occulto ha generato una asimmetria di ricchezza e patrimonialità, e vede per decenni l'arricchimento di una percentuale minore del 5% della popolazione Europea e l'impoverimento del 95% del resto della popolazione Europea.

Se nei decenni passati si intravedeva nella società occidentale una classe media, quest'ultima è praticamente scomparsa dalle numerose crisi economiche e finanziarie più o meno randomizzate. A maggiore ragione queste evidenze sono visibili dal 2000 ad oggi 2022, in quasi tutti i paesi Europei e i loro andamenti rispettivi sul GDP pro-capite, costo della vita e sopratutto il potere d’acquisto in funzione del GDP pro capite.

Infatti in questo range temporale tale è ben visibile l’asimmetria degli interessi tra il sistema occulto, la classe politica di destra e di sinistra, e la cittadinanza dei paesi Europei che in periodo elettorale esprime e richiede le politiche a tutela dei interessi della collettività.

Questa evidenza emerge sopratutto in tema di economia e in tema sociale, e vede tradite le richieste della cittadinanza maniera sistematica. La risultante è l'impoverimento e la scomparsa dei ceti medi della cittadinanza Europea, schiacciati da una governance dell’economia e della finanza, chiusura di aziende medie e grandi per fallimento o delocalizzazione, diminuzione del gettito fiscale per lo stato, diminuzione dei livelli di occupazionali e gettito fiscale per lo stato, alta inflazione e diminuzione del potere d’acquisto dei singoli cittadini e del loro reddito pro capite.

In questi ultimi venti anni, ad ogni tornata elettorale della base della cittadinanza di tutti i paesi dell'occidente, veniva chiesto a gran voce il rispetto dei programmi politici presentato ai elettori, la linea politica e l'agenda politica in funzione delle priorità della maggioranza dei cittadini elettori, quale diritto inalienabile dei popoli Europei.

La risultante di questi ultimi venti anni di governance politica alternata ha invece visto:

  • una sinistra progressista che regolarmente e sistematicamente tradito le premesse elettorali fatte ai propri elettori, appena arrivati al governo dei rispettivi paesi, ha accantonato l'agenda politica e le priorità richieste della cittadinanza facendo gli interessi di una piccola percentuale della popolazione nel solo loro esclusivo interesse, tradendo integralmente il mandato e i loro elettori. Questo perché la rappresentanza politica espressa con le forme democratiche parlamentari dei partiti politici di ispirazione politica di sinistra progressista e chiaramente epicentro del conglomerato di interessi della comunità giudaica.

E le divergenze tra le politiche necessarie alla maggioranza della cittadinanza e le politiche effettivamente attuate dalla sinistra progressista in Europa, a sua volta ha comportato una distruzione di ricchezza e patrimonialità della classe media Europea. Non riuscendo mai a fare match tra le necessità e le richieste della cittadinanza, con le politiche effettuate nel loro tempo di governance, la sinistra Europea ha distrutto il welfare state della cittadinanza Europea;

  • la destra repubblicana ha anch'essa, per gran parte del suo mandato politico, regolarmente e sistematicamente tradito le premesse elettorali fatte ai propri elettori e cittadini appena arrivati al governo dei rispettivi paesi. Infatti solo in parte riescono a realizzare il programma politico e rispettare l'agenda politica, su tematiche di non rilevanza economica e finanziaria ma puramente di bandiera. Per contro la rappresentazione politica dei movimenti di ispirazione di destra conservatrice hanno un epicentro nel conglomerato di interessi della comunità cristiano cattolica Europea la quale è in sofferenza nella sua rappresentazione politica, poiché infiltrata e contrastata con ogni mezzo. In queste condizioni, solo in parte la destra repubblicana riesce ad esprimere una linea politica in funzione della cittadinanza a elettorato di maggioranza appartenente alla comunità cristiano cattolica.

In questo lasso temporale tra il 2000 e il 2022, la forma rappresentativa politica degli stati Europei espressa in due fronti quali sinistra progressista e destra repubblicana(su modello Americano) ha fallito in toto nella sua funzione di politica e di governance poiché mai è stata capace di fare gli interessi della comunità Cristiano Cattolica Europea e tanto meno quella italiana. Lo schema dei due schieramenti è chiaramente non funzionale alla comunità cristiana cattolica Europea, e puntualmente si è vista tradire le sue istanze politiche e necessità di tutela dei propri interessi comunitari. Questo schema di rappresentazione politica ha infatti lo scopo di dividere la comunità Cristiana Cattolica Europea, ed è funzionale ad un controllo e contrasto dell'agenda politica e delle richieste della comunità cristiana europea.

Per la "teoria dei giochi", dal dopoguerra ad oggi, l’azione politica espressa per rappresentanza da parte del conglomerato di interessi della comunità giudaica in europa, è sempre andata a "spese" del conglomerato di interessi della comunità cristiano europea.

Non ve quindi traccia di simbiosi delle politiche in funzione di una crescita paritaria in termini di ricchezza e patrimonialità e prosperità in funzione delle due comunità religiose e dei rispettivi conglomerati di interessi.

La prosperità, la concentrazione di ricchezza e patrimonialità, da parte dei massimi esponenti e rappresentanti del conglomerato di interessi della comunità giudaica, è estremamente maggiore della crescita di ricchezza e patrimonialità da parte dei rappresentanti del conglomerato di interessi della comunità cristiana Europea.

Lo schema dei due schieramenti di rappresentazione politica, di una destra conservatrice e di una sinistra progressista, è quindi a tutto vantaggio di una comunità religiosa su di un'altra comunità religiosa. E negli ultimi settanta anni in territorio europeo, certamente ha visto perdente la comunità cristiana.

La distribuzione armonica della ricchezza e patrimonialità degli individui che costituiscono la comunità cristiana in europa e dovuta grazie al principio di stato di diritto (di derivazione dell’antico Impero Romano).

Tale principio di stato di diritto, idealizzava la centralità dello stato, espresso nella forma repubblicana, come prima istituzione della società, dalla quale il cittadino "riceve" il diritto di libertà di pensiero e di parola, di proprietà privata e di libera iniziativa economica. Lo stato, quindi che rappresenta gli interessi di tutti i cittadini e della collettività, concede il diritto di libera iniziativa economica al cittadino, il quale ha il diritto di svolgere un’attività economica privata, libera e indipendente, nel rispetto della regolamentazioni dallo stato sancite e in funzione della collettività.

Vi e' un chiaro riferimento alla necessità di permettere e incentivare la libera iniziativa economica regolamentata ma in funzione della collettività. Specularmente, tale principio espresso per libera iniziativa economica dei cittadini viene applicato alle persone giuridiche, cioè alle moderne società o aziende dei giorni nostri. Nel momento in cui un cittadino (persona fisica) o un’azienda (persona giuridica), nell’esprimere il proprio diritto alla libera iniziativa economica smette di rispettare la regolamentazione dello stato e smette di conseguire la sua attività economica in funzione della collettività viene a crearsi una situazione di "conflitto di interesse".

Quello che è accaduto negli ultimi decenni invece è esattamente l’opposto, è cioè:

l’imprenditore proprietario di azienda privata(quindi persona fisica), o azionista di maggioranza di un azienda(quindi persona giuridica), ha assunto la centralità della società.

Alla base di tale assunzione c’è l’idea di: io imprenditore, persona fisica o persona giuridica, con la mia azione di imprenditoria creo ricchezza per i cittadini, occupazione per i cittadini, e gettito fiscale per lo stato e le sue istituzioni. E quindi assumo che, lo stato deve la sua esistenza a "me" imprenditore, centralizzando la società e la sua stessa esistenza nella sua persona fisica o giuridica dell’imprenditore. Questa è l’ideologia capitalista che ha pervaso la società cristiano giudaica negli ultimi settanta anni, centralizzando l'imprenditorialità come pilastro fondamentale dell’esistenza della società e specialmente nella "super assunzione" dell’imprenditore persona fisica o giuridica.

Ovviamente, per parte dell’imprenditore o gruppo di imprenditori i quali assumono la "super assunzione": io imprenditore con la mia azione imprenditoriale creo la ricchezza per i cittadini dello stato, creo l’occupazione per i cittadini dello stato, creo il gettito fiscale per lo stato, direttamente con le tasse pagate dalla mia impresa e indirettamente dai lavoratori della mia impresa, hanno lo scopo di immedesimarsi nella figura dell’istituzione stato.

L’obbiettivo finale quindi è il corporativismo che prevede l'accentramento del potere economico, del potere finanziario, del potere giudiziario e del potere legislativo in un unica azienda di proprietà di pochi soggetti, che è un ideologia totalitaria pericolosa in eguale maniera al comunismo, al fascismo e al nazismo.

La domanda che sorge in funzione delle considerazioni sopra effettuate è: precisamente quando un cittadino, nello svolgere la libera iniziativa economica, non svolge la sua attività in funzione della collettività?

Il cittadino (persona fisica) o l’azienda (persona giuridica) smette di effettuare la libera iniziativa economica in funzione della collettività dei cittadini, esattamente nel momento in cui la sua azione di impresa o business lede direttamente o indirettamente i diritti del singolo cittadino o della collettività della cittadinanza.

Apparentemente, tale assunzione rispetto a quella precedente sembra fin troppo concreta, in ordine di macrosistema socio-economico.

La domanda da porsi quindi è: esistono oggi cittadini (persone fisiche) o aziende (persone giuridiche) che svolgono un’attività economica, che con la sua azione direttamente o indirettamente lede i diritti dei cittadini e della collettività.

La risposta è certamente si.

Sono tutte le aziende che operano al di fuori del regolamento sancito dallo stato dal legislatore nazionale o europeo.

Sono tutte quelle aziende occulte che perseguono gli obbiettivi e gli interessi speciali dell’ideologia corporativista, proprio in funzione della "super assunzione" dell’imprenditore o degli imprenditori immedesimatisi nella figura dell’istituzione stato.

Sono tutte quelle aziende costituite in forma di organizzazione diverse da quelle disciplinate dalla legge, come quelle militari, para militari, di spionaggio e di monitoraggio al servizio della ideologia corporativistica della "super assunzione" l’imprenditore stato.

Queste aziende sono occulte al legislatore nazionale ed europeo, possiedono fondi neri e ricevono costantemente finanziamenti occulti di non meglio precisata provenienza.

Il loro "core business" o scopo economico è quello di fare gli interessi speciali di pochi individui a scapito degli interessi della collettività’ della cittadinanza.

La loro funzione, si esplica nell’esercizio di un azione di contrasto dell’interesse collettivo occulto ma diretto, interferendo nello svolgimento della vita democratica del singolo paese o dei paesi europei, interferendo lo svolgimento della vita economica dei paesi europei ed infine interferendo la vita finanziaria dei paesi europei sopratutto della finanza pubblica.

L’azione di contrasto si concretizza nel creare una destabilizzazione continua e di uno stato di crisi ed emergenza continuo volto a creare lo "spazio di intermediazione" e di intervento, che e il preludio della distorsione e manipolazione della direzionalità politica, economica e finanziaria dello stato.

Nella società cristiano giudaica occidentale, ad avere controllo totale di tali aziende e la comunità giudaica la quale non manca di far valere l’azione diretta di contrasto all’interesse della collettività della cittadinanza a proprio vantaggio.

La comunità cristiana invece, ha una rappresentazione presso che nulla di tali tipi di aziende occulte, affidando la tutela del conglomerato dei suoi interessi e della sua comunità esclusivamente alle istituzioni legalitarie dello stato e dello "stato di diritto".

L'indirizzamento politico verso la dottrina economica della assoluta privatizzazione, della "scuola di pensiero di Chicago" fondata dai Rockfeller massimi esponenti del conglomerato di interessi della comunità giudaica americana, sia in america che in europa è un chiaro segnale di un "working progress" a pieno regime in tale direzione che non ha mai cessato di andare in quella direzione a loro favorevole. La dottrina economica della privatizzazione, come efficienza dei servizi pubblici di interesse collettivo detenuti dallo stato, è il cavallo di troia dalle Americhe importato che ha lo scopo di convincere gli stati europei e specialmente la loro govenance di "esternalizzare" o meglio vendere ai privati proprio quelli asset di interesse collettivo di proprietà degli stati europei.

La privatizzazione degli stati, delle sue singole istituzioni e della loro distruzione, il sorpasso o l'accantonamento delle costituzioni degli stati europei, di diritto e delle leggi degli ultimi decenni ha come scopo la capitalizzazione del vantaggio acquisito da parte della comunità giudaica in Europa a scapito della comunità cristiana, tale e quale prevede la teoria dei giochi.

In uno scenario ipotetico, di assenza dello stato e della costituzione, e delle istituzioni che garantiscono i odierni diritti di cittadinanza, la comunità cristiana europea sarebbe in balia delle multinazionali corporativiste americane, oggi per controllo azionario in possesso della conglomerato di interessi comunità giudaica.

La barriera e l'esclusione all'ingresso dal settore tecnologico, dell'operatore stato o statalista, dell'alta borghesia cristiana Europea o del intero conglomerato di interessi della comunità cristiana europea, conferma la tesi di tale ipotesi.

L’assenza del conglomerato di interessi della comunità cristiana cattolica dal settore tecnologico, è funzionale agli obbiettivi del conglomerato di interessi della comunità giudaica e della loro alta borghesia.

A sostegno di tale ipotesi ve il “caso Nokia”, l’azienda Finlandese europea che primeggiava il mercato della telefonia mobile su tutto il continente europeo e quello americano è l’emblema dell’esistenza di una regia occulta che ostacola la partecipazione al settore tecnologico. Dalla posizione di "leadership" della Nokia degli anni 2000, ve una pronta risposta della america Jewish privat army che intenta una azione di sabotaggio volta a fare fallire l’azienda europea. In incognito viene “paracadutato” l’amministratore delegato americano ex-manager Microsof Corporation “cavallo di troia” della america Jewish privat army, con il compito di “affossare l’azienda europea Nokia.

Dal momento dell’insediamento dell’amministratore delegato ex-manager Microsoft Corporation, l’azienda perde il primato e la leadership del settore tecnologico e il resto e storia. Viene impedito cosi, ad un’azienda europea di eccellenza espressione del conglomerato di interessi della comunità’ cristiana protestante nord europea di essere il “faro” e orgoglio europeo, a scapito degli cittadini europei e degli interessi di tutta europa. La distruzione dell’azienda Europea di messaggistica istantanea SIMSme, operatore di stato germanico della Deutsche Post, diretto concorrente della società’ americana Meta Platforms e’ un’altro emblema di un’esistente barriera all’ingresso tecnologico delle comunicazioni. Settasse sorte infatti anche per l’azienda di stato SIMSme, la quale viene ceduta in maniera “apparentemente casuale” dalla Deutsche Post. Molto probabili infatti, sono le pressioni a livello governativo o raccomandazioni fuorvianti sulla necessita’ di esteriorizzazione e privatizzazione dell’azienda strategica per le comunicazioni di messaggistica europea SIMSme da parte della Deutsche Post statale. Dal momento della vendita a privati non passa molto tempo alla dichiarazione di fallimento, chiaro segno di una regia occulta che ancora una volta opera contro gli interessi europei in generale ma sopratutto contro il conglomerato degli interessi della comunità cristiana protestante e cattolica europea. Viene quindi impedito ancora una volta ad un’azienda europea di tipo statale di diventare "leader" del settore della comunicazione della messaggistica europea orgoglio dei cittadini europei. L’assoluta assenza di un’operatore privatistico europeo o di un operatore statalista europeo nel settore degli social networks e’ l’ennesimo emblema di una barriera all’ingresso della raccolta dei dati sensibili e profili e identità social network digitali. Allo stesso tempo “non navigano in acque sicure” anche le aziende medio e grandi europee “classiche” di industria e commercio. Ve più che una concreta indicazione sulle intenzioni di distruzione del modello economico classico commerciale ed industriale europeo di matrice cristiana. La “promessa” all’alta borghesia industriale tedesca “Gruppo Porsche” di una “leadership” nel settore automobilistico dell’industria pesante e’ una mossa strategica volta ad accomodare il modello economico tedesco su un “binario a rischio incerto”. E allo stesso tempo ha la funzione di escludere le pretese di accesso al settore tecnologico dell’alta borghesia germanica, anch’essa espressione del conglomerato degli interessi della comunità cattolica europea. La “promessa” all’operatore stato e statalista italiano di una “leadership” nel settore manifatturiero industriale dei semilavorati e dell’industria pesante dell’auto, e’ l’ennesimo emblema di una raccomandazione economica fuorviante, volta a spostare il modello economico su un’altro “binario incerto”. Allo stesso tempo, tali promesse hanno lo scopo di escludere le pretese dello stato italiano di interventi pubblici e statalisti su tutti i settori tecnologici strategici, e la creazione di piani statalisti industriali trentennali necessari. A conferma delle intenzioni di distruzione dei modelli economici “classici” europei basati sull’industria pesante e sull’export commerciale vi sono due eventi molto rappresentativi inerenti al tema energetico. A produrre sufficiente gettito fiscale necessario per il welfare state degli stati europei e’ solo la media e grande azienda. In assenza di media e grandi aziende, la sola tassazione dei cittadini europei, non e’ sufficiente a creare welfare e tanto meno a sostenere un welfare state. La condizione di esistenza necessaria alla media e grande azienda e’ l’energia e l’approvvigionamento energetico, che deve essere “costante” e a costo “conveniente”. Ad avallare l’ipotesi del tentativo di distruzione del modello economico produttivo di matrice cristiana e la guerra in Libia e la guerra in Ucraina. Nel 2010, il governo del centro-destra italiano in espressione del conglomerato degli interessi della comunità’ cristiano cattolica italiana ed europea, in rappresentanza del governo italiano firma l’accordo e contratto energetico di approvvigionamento tra lo stato italiano e lo stato libico. Durata del contratto di anni 35 ammontare complessivo del contratto di 35 mila miliardi di euro, che sancisce il record storico del contratto più’ ricco della storia europea. Non esiste infatti un tale importo di singolo contratto tra due stati in europa ancora ai giorni nostri. Contratto questo del 2010 che nel breve-brevissimo tempo, avrebbe fatto diventare l’italia un sub energetico di riferimento, fornendo gas energetico al comparto industriale e produttivo a prezzo favorevole e vantaggioso. Contratto questo che avrebbe fatto da volano all’comparto produttivo del paese italico per decenni e avrebbe assicurato la gestione e determinazione del prezzo del gas su suolo italiano senza intermediazione. Nel 2011 la Francia di Sarkosi, in ostaggio dell’american Jewish privat army compie ed effettua una guerra lampo polverizzando le pozioni italiane in territorio Libico e gli interessi del conglomerato di interessi della comunità cristiana Italian ma contemporaneamente anche della comunita’ cristiana europea. Non saprà mai la comunità cristiana Italiana e la comunità cristiana europea, di essere vittima del concetto del “dividi et impera” del conglomerato degli interessi della comunità’ giudaica. A celarsi nella penombra del presidente Sarkosi e del suo governo francese, ve infatti il conglomerato di interessi della comunità giudaica che in lobbing sul presidente(probabilmente sotto ricatto per le vicende giudiziarie personali susseguitesi dopo) pressa per un intervento militare contro lo stato della Libia. Assoluta la sorpresa “inaspettata” del governo italiano che rimane spiazzato di tale evento, e completamente impreparato assiste passivamente alla distruzione delle posizioni e interessi creati sul tema energetico. La guerra lampo tra Francia e Libia, e’ l’impedimento all’operatore stato e statalista italiano di diventare un "Hub" energetico indipendente e determinare il prezzo energetico senza intermediazione. La distruzione dell’approvvigionamento energetico della Germania dalla Russia, con un azione dichiarata ed eseguita successivamente, volta a creare condizione di impossibilita’ e direzionalità verso il default del modello produttivo industriale tedesco. Con conseguenze crisi energetica in arrivo, aumento dei costi per le medie e grandi aziende e distruzione della loro competitività. Ad oggi, la germania locomotiva dell’economia europea e nell’assoluta incertezza sul tema dell’approvvigionamento energetico. Ad oggi momento in cui scrivo questo testo, il prezzo energetico e più che quadruplicato portando le aziende tedesche, italiane ed europee non solo in condizioni di non competitività internazionale ma in traiettoria default nel medio lungo termine.

Ad oggi, momento in cui scrivo questo testo, non ve traccia del costo energetico favorevole o vantaggioso, non ve traccia di condizioni di costo energetico paritari "pre-conflitto" bellico, e non ve traccia di un contratto similare del valore di 35 mila miliardi stipulato nel 2010 tra il lo stato italiano e lo stato libico.

L’impedimento di approvvigionamento energetico conferma l’ipotesi di partenza, e ha come obbiettivo la distruzione dei comparti produttivi europei manifatturieri e industriali a “monte” o meglio alla base dei rispettivi paesi europei. La distruzione delle condizioni di export, “in progettazione” e di “prossimo arrivo”, ha lo scopo di impedire l’allocazione dei prodotti europei e sui mercati esteri e specialmente quelli asiatici, volta a distruggere il comparto produttivo a “valle” o meglio i loro riferimento nei mercati esteri. La grande crisi finanziari del 2008, che nulla aveva di imprevedibile per le informazioni a disposizione conferma l’esistenza di una prossima crisi finanziaria imminente. La scelta della FED(Federal Reserve) di inondare il mercato di liquidità, iniettando il 40% in più’ dell’intera massa monetaria in circolazione solo negli ultimi 4 anni e il chiaro segnale di una crisi volutamente creata. La scelta politica della francia di fare ricorso ancora alla immissione di liquidità’ da parte dello stato francese nel mercato europeo e un chiaro segnale di imminente crisi finanziaria nel breve tempo. Ancora una volta, la comunità’ giudaica ha inteso la politica europea totalmente a scapito della comunità’ cristiana, e le crisi energetiche, economiche, finanziarie nonché’ di guerra provocate strategicamente sono la conferma dell’ipotesi di partenza. In preparazione, nelle sedi occulte dell’American Jewis Privat Army ve il piano di sovversione dello stato di diritto occidentale. Questo passaggio e anche il "breaking pinot" del tentativo di accantonare lo stato e l'operatore stato di tipo pubblico, per sostituire tale istituzione con un operatore di tipo privatistico sostanzialmente di fatto di proprietà del conglomerato di interessi della comunità giudaica.

In uno scenario del genere, l'esistenza di una comunità cristiana come quella europea e la stessa cittadinanza europea sarebbe fortemente a rischio di estinzione.

Questo "breaking point" che segnerebbe per sempre l'esistenza della comunità cristiana europea, la forma di stato, di stato di diritto e le costituzioni, è un pericolo più che concreto .

Alla base di tale ipotesi ve la distruzione:

dell'istituzione "stato", i principi di "stato di diritto" di derivazione dell’antico Impero Romano;

la delegittimare dell’insieme delle istituzioni che compongono e costituiscono l'istituzione stato;

la distruzione della costituzione repubblicana e delle costituzioni repubblicane degli stati europei;

la delegittimazione e delle istituzioni dello stato, e la rappresentanza democratica come la struttura come partiti e parlamento;

la delegittimare e destituzione del legislatore e delle leggi degli stati nazionali ed Europei.

A validare tale ipotesi e renderla tutt’altro che remota ma con numerose conferme “logiche e cronologiche” ve la recente storia dello stato di Israele.

Ben venga infatti lo stato di Israele, grande e forte e stabile per la nazione giudea che da “nomade” per troppo tempo assume la concretezza territoriale nel suo “luogo d’origine”. Per la nazione giudaica e i suoi membri, sembra giunto il momento di assumere forma di cittadini effettivi di israele con la cittadinanza nello stato originario di Israele tale e quale i membri della nazione cristiana hanno origine nei rispettivi paesi europei.

Ve quindi un equiparazione anche in termini di “forma” e “struttura” per rispettive cittadinanze originarie legate "all’autoctonicità" e territorialità.

Ma se da una parte, la nazione giudaica con il suo conglomerato di interessi e rappresentati politici chiede alla nazione cristiana Europea e suoi rappresentanti politici il pieno sostegno allo stato di Israele. Dall’altra parte, la nazione giudaica con il suo conglomerato di interessi non può chiedere alla nazione cristiana la dissoluzione dei propri stati Europei.

In sostanza quello che e’ accaduto nello senario politico degli ultimi decenni in termini di direzionalità politica in europa e’ proprio questo.

E infatti più che evidente che da alcuni decenni la direzionalità imposta dalla comunità giudaica e il loro conglomerato di interessi, specialmente con l’ausilio della american Jewis privat armi, sia intenzionata a consolidare lo stato di Israele e i suoi cittadini, ma nello stesso momento distruggere gli stati Europei e il conglomerato di interessi della comunità cristiana Europea.

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