Sembra avere trovato la quadra l'amministrazione americana e messo in campo la ricetta economico finanziari giusta. Scontato un andamento positivo dell'America dei prossimi mesi.
Tuttavia, mi duole essere repetitivo ma il mercato immobiliare e tutt'altro che al sicuro da un sell off pilotato dei grandi fondi immobiliari detentori di titoli di proprietà immobiliari e interi portafoli di proprietà.
Il legislatore dovrebbe intervenire regolando lo short squeeze mettendo l'operazione finanziaria fuori norma oppure previa l'approvazione della FED per tutti gli istituzionali detentori di prodotti finanziari con sottostante immobiliare o per tutti i fondi di investimento immobiliari specializati.
Stesso discorso vale per il mercato azionario che ha si recuperato ma quei volumi di scambi tra compratori e venditori sono non molto robusti....
Segno questo che gli istituzionali sono per gran parte dei fondi a disposizione fuori dal mercato. Anche qui il legislatore dovrebbe intervenire mettendo fuori dalla norma di legge la vendità allo scoperto in fasi di stres dei mercati, specialmente quello dei derivati, soppratutto le opzioni short.
La differeza tra la crisi finanziaria del 1929 e la crisi finanziari del 2008 dei mutui subprime era l'informazione, che nel primo caso non c'era, ma nel secondo caso l'informazione c'era e come, eppure non è bastato a fermare il "moral hazard" prima, durante e dopo la crisi dei mutui subprime.
Strategie di guadagno speculativo su logiche di financial market reverse, a questo livello di indebitamento degli stati e delle finanze pubbliche, sono da considerarsi distruttive e non più ammense, poichè i prestatori di ultima istanza sono esausti e logori, e corrono un forte rischio di diventare inutili.
Oggi le economie e le finanze degli stati occidentali sono interconnesse, e come i mutui subprime rapresentarono un "arma di ingenieia finanziaria di distruzzione" delle economie occidentali, tale "arma con un ingenieria finanziaria reverse" può tornare ad essere utiizzata.
In altri termini, per l'amministrazione American "lo stare bene" degli europei economicamente e condizione neccessaria per "lo stare bene" degli americani economicamente.
Settore energetico Americano a gonfie vele? Non proprio. In profitto si ma a costo distrutrivo per i compratori, ergo profitto di logica di breve termine al costro distruttivo di coloro che neccessitano l'energia (aziende produttrici e trasformatrici) e a "cascata" del mercato intero. Per giunta sospetto che anche i altissimi prezzi energetici della fonte di approvigionamento Norvegese sia in qulche maniera da amputare all''interferenza americana, con la quale la Norvegia con il suo ministero giustifica i guadagni come logiaca di mercato e legato quindi a meriti economici del produttore di energia furniture di materia prima.
Considerando il fato che le società energeiche e di materie pime hanno americane (e Norvegese) hanno logiche "antiche latifondiste" che sostanzialmente sono legate ad un vantaggio non legato a meriti di impresa, ma a meriti di possesso di terreni, di giacimenti o territori dati in concessione, in sostanza "occupano una posizione di rendita", che dovrebbero essere regolate dal legislatore a non dislocarsi di troppi punti di guadagno dal breakeven point, poichè il loro guadagno è la perdita dell'azienda trasformatrice e produtrice che è si legata al merito e competizione di mercato nazionle ed internaionale.
Prezzi alti dell'energia americana per gli amici europei, l'amministrazione dovrebbe decurtare i prezzi del venduto energetioco al mercato europeo del 15% o 30%. Prezzo politico? Come fate?
E la filosofia(politica) prevale sulla tecnica(economia)?
Certamente si, se l'essere umano, il cittadino, il lavoratore, il genitore, il giovane neo lavoratore(che ancora deve fare la sua famiglia), viene prima della logica della massimizzazione del profitto ad oggni costo, soppratutto di "società" che distruggono valore reale, con logiche di "cartello di mercato".
Non siamo in grado di competere a quei prezzi, nel mercato asiatico e nelle indie con prodotti non di lusso e non siamo in grado di allocare prodotti europei non di lusso in sud America perchè sono economie che devono crescere, e ad oggi nessuna di quelle e in grado di offrire mercato ai nostri prodotti.
Non possiamo decurtare il costo del lavoro perchè è una logica che trascina tutti in una spirale distruttiva e al ribasso.
Non possiamo permetterci di perdere le nostre aziende per fallimento e delocalizzazione(dove il costo del lavoro è inferiore), perchè sono logiche depressive e regressive ed in fine ANTI-CRISTIANA.
Se l'attuale amministrazione Americana vuole un buon accordo e soppratutto duraturo, si deve "imolare" in questa direzionalità, altrimenti ogni accordo fatto dall'attuale amministrazione è "targato" made in "the acctual presidency administration" che significa legare l'accordo politico al termine della legislatura e mandato presidenziale.
Ergo, politiche economiche con logica di breve termine, che inevitabilmente finiscono nello schema del un passo in avanti, un passo a destra e un passo a sinistra, che non portano lontano.
Un buon accordo deve essere prima un accordo politico e sucessivamente economico, per potere slegarsi da logiche di breve termine e andare oltre le legislature a venire, e se poi era il migliore accordo possibile i meriti vengono riconosciuti "anni dopo".
Può l'attuale amministrazione abbattere i prezzi dell'energia al mercato europeo?
Può l'attuale amministrazione fare according politici in questi termini e di questa "aure caratura"?
La nostra richiesta è: fai in qualunque maniera tu vuoi, ma in contro partita il costo dell'energia e la bolletta europea deve essere molto ridimensionata e favorevole alle nostre aziende produtrici e trasformatrici, al punto tale da mettere le nostre aziende produttrici competitive sia nelle Indie sia nelle Asie.
In questi casi si vede il peso specifico di un presidente e sua amministrazione, sull'economia i portatori di interesse e loro conglomerato di interessi. Infondo, il presidente Americano e sua amministrazione ha il sostegno europeo dalla comunità cattolica, protestante, ortodossa cristiana Europea, perciò America First relativmente al supporto della European Cristians Comunity.
Il Lobbista Europeo. But I am not.